
Record di nascite per le tartarughe Caretta Caretta
Record di nascite per le tartarughe Caretta Caretta sulle spiagge italiane. Tra le tante notizie allarmanti per lo stato di salute ambientale del nostro paese, questa ci fa ben sperare. Anche se si dimostra un segno ulteriore del cambiamento climatico. La tartaruga Caretta-Caretta: un tesoro del Mediterraneo La tartaruga Caretta Caretta è un animale tipico […]
Record di nascite per le tartarughe Caretta Caretta sulle spiagge italiane. Tra le tante notizie allarmanti per lo stato di salute ambientale del nostro paese, questa ci fa ben sperare. Anche se si dimostra un segno ulteriore del cambiamento climatico.
La tartaruga Caretta-Caretta: un tesoro del Mediterraneo
La tartaruga Caretta Caretta è un animale tipico delle coste del Mediterraneo, tanto che ogni anno si contano circa settemila nidi di tartarughe marine. Fino a qualche tempo fa il nostro paese era l’avamposto più a nord della nidificazione ma, complice l’aumento delle temperature, i nidi sono aumentati. Le coste preferite dalle tartarughe sono quelle della Calabria, Sicilia, Puglia, Campania e Toscana, seguite da Sardegna, Lazio, Marche e Basilicata.
La notizia di quest’anno è il ritrovamento di un nido anche sul Lido di Jesolo, fino ad ora la zona più a nord raggiunta da una tartaruga.
Tartarughe marine: nidificazione a rischio
Il momento della nidificazione delle tartarughe Caretta Caretta è molto delicato. Dal momento dell’ovodeposizione fino alla schiusa delle uova e all’entrata in acqua dei piccoli sono molti i pericoli che possono mettere a repentaglio la riproduzione. Le uova possono essere danneggiate da bagnanti, mezzi meccanici, o essere preda di altri animali. Per non parlare dei danni da inquinamento dell’acqua o la presenza di plastica. Tra gli esemplari ricoverati nei centri di recupero di Legambiente siano stati documentati l’ingestione o l’intrappolamento nella plastica: sacchetti, resti di bottiglie e stoviglie, cotton fioc, lenze e imballaggi tra i rifiuti più comuni.
Basti pensare che tra i piccoli che riescono a raggiungere il mare, solo uno su mille riuscirà ad arrivare, nell’arco di 20 anni, alla maturità sessuale per riprodursi. Per questo Legambiente è presente con attività di monitoraggio e tutela dei siti di nidificazione, così da proteggere le madri e i piccoli in questa fase cruciale.
Gli stabilimenti balneari impegnati per la salvaguardia delle tartarughe
Un’altra bella notizia è che sono stati numerosi gli stabilimenti balneari che hanno aderito all’ iniziativa di Legambiente “Lidi amici delle tartarughe marine”. Il loro impegno è quello di garantire un ambiente favorevole alla nidificazione attraverso la pulizia manuale delle spiagge, la riduzione dell’inquinamento acustico e luminoso nelle ore notturne, la distribuzione di materiale informativo e la collaborazione con i centri di salvataggio, allertandoli in caso di ritrovamento di nidi o tracce di essi. Questa estate in Italia se ne contano oltre 500, dalla Maremma Toscana al Salento, dal Litorale di Jesolo a quello di Ostia, e si riconoscono per la bandiera “Tartafriendly”.
photo-courtesy ©Legambiente