La Sicilia orientale è uno scrigno di tesori tra spiagge, arte e natura. La settimana scorsa vi abbiamo proposto un itinerario nella parte ovest dell’isola, quella più araba. Ora è il momento di scoprire la parte orientale, tra i resti di Ragusa Ibla, il barocco di Noto, le vestigia greche e un tocco glamour che non guasta.

1. Sampieri e Ragusa Iblea

sampieri lungomare

 

Tra le spiagge della zona del ragusano vi proponiamo quella di Sampieri, un suggestivo borgo marinaro a circa 20 km da Marina di Ragusa, in direzione di Portopalo. La parte sabbiosa parte dal centro storico e arriva fino a Punta Pisciotto, dove si trova la vecchia Fornace Penna, che ha fatto da sfondo, come tonnara, a diverse puntate del Commissario Montalbano.

Se invece amate gli scogli e lo snorkeling, dirigetevi verso la zona ovest, dove il litorale diventa roccioso fino a Punta Corvo.

Poi la sera dirigetevi verso Ragusa, e fermatevi nel Giardino Ibleo, da cui si ha una splendida vista su Ragusa Ibla, un gioiello barocco incastonato in un impianto medievale, che dopo il tramonto appare come un presepe sulla collina.

Lo sfizio

Qui si mangia bene ovunque. Fate un aperitivo gustando le scaccie, delle focacce ripiene, del formaggio all’argentiera o ancora una pasta alla carrettiera, con aglio e ricotta salata.

2. Noto e Calamosche

Spiaggia Marzamemi
Patrimonio Unesco dal 2002, Noto è stata nominata la “Perla del Barocco”, capitale incontrastata della valle omonima, e risorta dalle ceneri più volte. La prima, dopo il devastante terremoto del 1693, dopo il quale fu ricostruita secondo la moderna impostazione: strade larghe, scenari come quinte di teatro, fregi e morbidezze scolpite nella pietra calcarea. Venite a scoprirla al tramonto, quando il sole si rifrange sulle superfici in mille sfumature di rosa.  Arrivate con calma, a temperature accettabili, dopo una giornata in una delle spiagge vicine. noi vi proponiamo Calamosche, che ha un ingresso diretto all’interno della Riserva di Vendicari.  Calamosche è una bella caletta sabbiosa circondata da rocce tra le quali fare snorkeling. Per arrivare si seguono le indicazioni dalla SP 19 fio al parcheggio a pagameto e poi si prosegue a piedi. Ci sentiamo di consigliare di venire presto la mattina e di evitare i giorni più affollati di agosto.

Lo sfizio

Cassatelle ripiene di ricotta, tipiche della zona, o una bella pasta incasciata, timballetto al forno.

 

3. Siracusa e il Plemmirio

plemmirio

Affacciata su un porto naturale, l’isola di Ortigia di Siracusa appare come una scena di teatro.  Nessun viaggio della Sicilia può essere completo senza una tappa in questa magnifica città che si muove in equilibrio tra le radici greche e il rifacimento barocco. Oltre a camminare tra le sue strade costeggiate da chiese e palazzi, non perdetevi una rappresentazione nel teatro greco, un giro degli scavi e una visita del museo archeologico Paolo Orsi, uno dei più belli e completi del Mediterraneo. Come spiaggia vi proponiamo la Costa bianca del Plemmirio, una riserva naturale che comprende la penisola della Maddalena, di fronte a Ortigia Percorrendo la Strada di Capo Murro di Porco si accede ai vari sbocchi che portano a coste rocciose, dove è possibile anche fare trekking. Perfetto per le stagioni di mezzo, meno calde e affollate.

Lo sfizio

Una bella pasta con la salsa moresca, a base di bottarga di tonno, cannella, succo di arancia e limone.

4. Taormina e Giardini Naxos

isola bella taormina

Una passeggiata a Taormina soddisferà tutta la vostra voglia di glamour, senza dimenticare arte  e natura. Approfittate della stagione meno turistica per visitare Taormina con calma e perdervi fra le sue strade e i negozi, di pomeriggio, poi verso sera andate verso le spiagge di Giardini Naxos per un giro sul lungomare e una serata tra musica e bevande in uno dei tanti lidi aperti fino a tardi.

Lo sfizio

Una granita di caffé con la panna, accompagnata da una brioche con il tuppo.

 

5. Tindari

tindari

 

Situata su un promontorio dei monti Nebrodi nella Sicilia settentrionale, Tindari gode di un panorama unico sulla baia. Raggiungete il santuario di Tindari, posizionato  in cima al promontorio a strapiombo, nel luogo dove in passato sorgeva   l’acropoli cittadina. Qui si trova la statua della Madonna Nera, in legno di cedro,  giunta a Tindari  dall’oriente come altre madonne nere in seguito all’esplosione dell’iconoclastia. Sotto il promontorio c’è una lingua di sabbia che  muta la sua forma secondo l’avvicendarsi delle mareggiate. Il posto è così suggestivo che Camilleri ne ha fatto l’ambientazione di uno dei suoi gialli di Montalbano, “Gita a Tindari”.

Lo sfizio

Bracioline impanate di pesce spada, con ripieno di pangrattato, pecorino, uvetta e pinoli