Qualità delle acque scarsa in alcune spiagge di Campania e Sicilia
Quali sono le spiagge italiane con divieto di balneazione? Facciamo un passo indietro, e partiamo dall’inizio.
Qualche settimana fa è arrivata una mail in Redazione dove un utente della Community di trovaspiagge.it faceva presente che buona parte delle spiagge del nostro portale hanno una qualità delle acque classificata come “Eccellente”. “Non è possibile!” – ci scriveva scettico… e anche un po’ infastidito.
In realtà la nostra fonte dati è l’Agenzia Europea per l’Ambiente, che a sua volta acquisisce i dati dai competenti ministeri dei Paesi europei (per l’Italia: il Ministero della Salute).
Quello della qualità delle acque è un campo importantissimo inserito nella scheda di ogni spiaggia censita nel nostro portale perché informa gli utenti sulla presenza di batteri che possono portare all’uomo infezioni pericolose.
Il punto di campionamento utilizzato dal nostro sito è quello più prossimo alle coordinate della spiaggia sulla relativa mappa.
Per entrare più nello specifico, la qualità delle acque è valutata secondo la classificazione e i limiti determinati dal Ministero della Salute e si basa sulla carica batterica di Enterococchi ed Escherichia coli presente nell’area di campionamento. Quando questa carica batterica, espressa in cfu/100ml (colony-forming unit in 100ml, o più semplicemente numero di cellule batteriche vive presenti in 100ml di acqua prelevata), è al di sopra del limite consentito dal Ministero della Salute, l’autorità territorialmente competente (solitamente il Sindaco) emette un’ordinanza che impone il divieto di balneazione nella zona interessata.
Perché i livelli di Enterococchi ed Escherichia coli sono così importanti?
Durante la stagione balneare il Ministero della Salute fa effettuare alle varie ARPA regionali (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) mensilmente il controllo microbiologico delle acque di balneazione.
Il quadro normativo delle acque di balneazione è regolamentato da:
- Direttiva Balneazione (Dir. 2006/7/CE),
- D.lgs 116/2008,
- D.M. 30 marzo 2010.
Questi tre riferimenti legislativi hanno il compito di salvaguardare la salute pubblica evitando ai bagnanti di correre rischi durante il bagno in mare. Quali rischi?
Prima abbiamo parlato di infezioni, di batteri e di parametri microbiologici (a riguardo vi consigliamo la lettura di questo articolo: Acque di balneazione, rischi in agguato).
Gli Enterococchi sono dei batteri gram positivi e un’alta concentrazione di questi può provocare un’infezione alle vie urinarie mentre invece gli Escherichia coli sono un batterio gram negativo e i sintomi del contagio possono essere: diarrea, dolori addominali e disidratazione. Le analisi microbiologiche di questi due parametri ci indicano sia la qualità delle acque sia se sono balneabili o meno.
Attualmente il limite fissato, nelle acque costiere, per l’Escherichia coli è di 500UFC/100ml, mentre per gli Enterococchi è di 185UFC/100ml (per i dettagli, si veda il c.d. “Decreto Balneazione”, Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 116)
La valutazione della “pulizia dell’acqua” su trovaspiagge.it
Da non confondere con la valutazione “istituzionale” della qualità delle acque di balneazione, di cui si è parlato fin qui e che è espressa in corrispondenza dell’icona della provetta nella scheda di ciascuna spiaggia, la valutazione sulla pulizia dell’acqua espressa dagli utenti di trovaspiagge.it nelle loro recensioni alle spiagge. La valutazione della pulizia dell’acqua nel nostro sito è espressa in numero di stelline (da una a 5) e si basa sugli elementi sensorialmente percepiti dagli utenti, come ad esempio la presenza di sporcizia visibile, la limpidezza, la presenza di alghe, l’odore ecc. ecc.
Qualità e pulizia delle acque di balneazione sono quindi due parametri completamente diversi, ed è quindi sicuramente possibile trovare acque limpide e cristalline che non sono balneabili per l’elevata presenza di batteri Enterococchi ed Escherichia coli, così come è assolutamente possibile (anzi frequente) trovare acque torbide che risultano avere bassi livelli di carica batterica e risultare quindi perfettamente balneabili secondo il già citato “Decreto Balneazione”.
Qual è la scala di valore per la qualità delle acque di balneazione?
Tornando alla classificazione del Ministero della salute, questa prevede quattro possibili esiti: scarsa, sufficiente, buona, eccellente.
Siamo quindi andati in cerca sul nostro portale delle spiagge italiane che al momento della stesura di questo articolo (luglio 2018) risultano avere una qualità delle acque classificata come scarsa e – nella maggior parte dei casi esaminati – dei tratti con divieto di balneazione temporanea. Ecco i risultati.
Spiaggia di Minori – Campania – Costiera Amalfitana
Minori è una località balneare conosciuta in tutto il mondo perché fa parte della celebre Costiera Amalfitana, in Campania.
Dalle informazioni fornite dal Ministero della Salute sappiamo che al momento attuale ha una qualità delle acque scarsa perché dai dati di campionamento del 12 giugno 2018 i livelli di Enterococchi ed Escherichia coli avevano superato la soglia di allarme (Escherichia coli era di 738!). È infatti in vigore un divieto di balneazione con l’ordinanza n. 62 del 10 agosto 2017.
Ebbene sì, avete letto bene. È quasi un anno che c’è divieto di balneazione in una delle più belle e frequentate spiagge del nostro Paese!
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Spiaggia di Atrani – Campania – Costiera Amalfitana
Già, la meravigliosa Costiera Amalfitana campana ha un’altra spiaggia con qualità delle acque scarsa: Atrani. A differenza però di Minori, Atrani non ha un divieto di balneazione in vigore perché dagli ultimi prelievi effettuati il picco più alto è avvenuto in data 16 maggio 2018 dove il numero di Escherichia coli è stato di 271 mentre quello di Enterococchi di 150; da allora i campionamenti successivi hanno dato valori inferiori, sotto la soglia limite dei parametri microbiologici e quindi non è stato necessario emettere un divieto di balneazione.
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Spiaggia di Magazzeno – Campania
Ancora in Campania un’altra spiaggia con qualità scarsa delle acque di balneazione. Sempre nella provincia di Salerno abbiamo la spiaggia di Magazzeno, in località Faiano nel comune di Pontecagnano. Dai campionamenti effettuati in data 11 luglio 2018 i livelli di Escherichia coli (384) erano tali da far emettere un divieto di balneazione su tutto il tratto con ordinanza sindacale n. 26 del 16 luglio 2018.
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Spiaggia di San Giovanni a Teduccio – Campania
Rimaniamo, purtroppo, in Campania ma ci spostiamo nella provincia di Napoli per la quarta spiaggia italiana con qualità delle acque scarsa e con divieto di balneazione: San Giovanni a Teduccio, una frazione di Napoli.
La spiaggia di San Giovanni a Teduccio è situata a Est del porto di Napoli e ha riportato, dai prelievi effettuati dal Ministero della Salute in data 22 maggio 2018 dei dati allarmanti: i livelli di Escherichia Coli ed Enterococchi erano di 2005. Spaventosamente oltre la soglia limite. Il tratto di costa ha infatti un divieto di balneazione per inquinamento per la stagione balneare dal 01/05/2018 al 30/09/2018.
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Spiaggia di Acquedolci – Messina – Sicilia
Ci spostiamo dalla Campania per raggiungere la Sicilia, l’ultima spiaggia del nostro portale con qualità delle acque scarsa è la spiaggia di Acquedolci, in provincia di Messina. Purtroppo il sito comunale non ha aggiornato le proprie ordinanze e di conseguenza non sappiamo da quale data la spiaggia di Acquedolci sia stata dichiarata non balneabile. Facciamo fede quindi ai dati riportati dal Portale delle Acque del Ministero della Salute e scopriamo che non tutta la spiaggia della località balneare siciliana ha il divieto di balneazione ma soltanto il tratto indicato come Stazione FF.SS. e vedendo i dati relativi agli esami di laboratorio è facile comprendere il perché: il livello di Escherichia coli (campionamento effettuato in data 23 aprile 2018) era di 1000 mentre quello di Enterococchi di 700.
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