Scogliere artificiali, ripascimenti e frangiflutto per arginare i danni

 

“Stessa spiaggia, stesso mare” cantava Piero Focaccia nel 1963 ma le nostre spiagge da quella fatidica estate sono cambiate notevolmente, anzi: alcune sono scomparse del tutto a causa dell’incuria. Ogni anno interi tratti di costa scompaiono nonostante l’impegno delle amministrazioni comunali nel creare barriere frangiflutto, scogliere artificiali e ripascimenti. Sui quotidiani nazionali in questi giorni si leggono diversi articoli a riguardo: da Nord a Sud del nostro Paese c’è un vero e proprio allarme erosione che non va sottovalutato.

Erosione spiaggia Massa: gli stabilimenti balneari hanno richiesto l’intervento del Comune e della Regione Toscana per limitare i danni sulla costa in Versilia. Diversi metri di spiaggia sono andati perduti, in particolare si segnalano le zone: Partaccia, centro di Marina e tra Ronchi e Poveromo. Sono anni che l’azione erosiva del moto ondoso cancella interi tratti di arenile mettendo in difficoltà i commercianti locali che basano buona parte delle proprie entrate proprio sul turismo balneare.

Stesso discorso in Riviera Romagnola dove la Confcommercio di Cattolica fa presente che le spiagge della località balneare, soprattutto in zona di Ponente, il mare arriva fino a metà arenile perché da anni non viene fatta un’adeguata manutenzione alle scogliere artificiali situate a largo che con il tempo e l’usura non svolgono al meglio la loro funzione anti-erosiva.

Inoltre, ha fatto scalpore in questi giorni il servizio andato in onda sul programma televisivo Striscia la Notizia dove la giornalista Stefania Petyx ha mostrato lo stato della spiaggia di Eraclea Minoa in Sicilia: centinaia di metri si spiaggia sono scomparsi facendo diventare l’arenile – dagli anni ’80 ad oggi – un sottile lembo di costa.

Erosione spiagge italiane
Scogliere frangiflutti
Scogliere artificiali
Siepe frangivento sulla spiaggia di Mazara del Vallo

Ma è tutta colpa del mare?

Le nostre spiagge stanno scomparendo inghiottite dalle mareggiate?

Il mare non è l’unico colpevole in questa problematica che affligge tutte le spiagge italiane. Ne è un esempio Mazara del Vallo dove per salvaguardare le proprie coste dall’azione eolica sono state piantumate siepi frangivento che posizionate a una giusta distanza e potate adeguatamente formano delle aree sottovento di accumulo della sabbia e delle isole di ripascimento del tutto naturali.

L’erosione delle spiagge italiane è un problema di cui si occupano sia le amministrazioni locali sia enti e associazioni non governativi come per esempio: il Comitato Salviamo la Spiaggia di Fiumicino dove si cerca di affrontare l’erosione del litorale di Maccarese e Fregene, due località balneari ad alta affluenza turistica che ospitano anche un’Oasi WWF.

La problematica non cessa, anzi, con il passare del tempo peggiora sempre di più.

I nostri nipoti potranno ancora giocare con la sabbia?